sabato 5 febbraio 2011

Lo SAPEVI CHE... A FIRENZE C'ERANO 210 Km DI TRAM?

Ok, ormai mi sono preso un impegno e cercherò di rispettarlo: dare per titolo ai post "Lo sapevi che...".

Però sappiate che questo post sarà come una puntata dei Simpson: inizia con Bart che apre un negozio di animali e finisce con Maggie che si laurea in Scienze Politiche.

Casualmente ho scoperto un sito (questo) sulla storia del "TRAMVAI" di Firenze e mi ha affascinato come possa oggi esserci così tanta polemica per costruire tre linee quando negli anni 30 ce n'erano più di venti per 210 km di rotaie.

Quanto farà fatica agli italiani l'idea di cambiare?

Quando ancora avevo i corsi, mi imbucai in un aula dove un professore spiegava qualcosa a proposito del trasporto pubblico. Voleva far capire agli studenti che se si progetta un servizio pubblico "perfetto" tutti lo userebbero e questo non sarebbe un bene. Se tutti lo usassero le strade diventerebbero vuote! Allora il giorno dopo: VIA tutti in macchina!

Ergo: noi italiani siamo molto bravi in questo genere di opere: meno devono funzionare più ci riescono meglio.


Ora che mi sono tolto il peso della responsabilità assunta, passo a sfogare le mie paure.

Mentre ormai Anna è ufficialmente diventata vegana, credo che Oriana stia diventando cannibale.

Anna è uscita in bici con Djemba. Mentre avevo ancora la bocca impastata di sonno m'è sembrato d'aver capito che andasse a Livorno, zaino in spalla, per il week-end. Spero d'aver capito male, se no quando torna sarà un lamento costante, come "la velocità di una massa m su un piano privo di attriti in assenza di forze esterne". Pessimo paragone.

Oriana è al Centro Universitario Sportivo per l'appuntamento settimanale con il calcio femminile.

Io, invece, sono sempre in casa. Ogni tanto contraggo qualche muscolo, per essere sicuro di avere ancora le facoltà motorie per recarmi al bagno senza dover strisciare.

Finite di guardare le "prove svolte di esame" di Algebra Lineare, è salita l'ansia per la consapevolezza di non averci capito un cazzo e in un momento di tale fragilità mentale l'errore è stato andare in camera di Oriana a riprendermi il caricapile (come lo chiama lei) dell'iPhone.

Panico.

Il comodino piegato da circa dieci libri: tutta la saga di Twilight e altri del genere "succhiasangue". La scrivania sommersa di apparecchi Apple: un iPad, un Macbook, un Time Capsule, ecc. Insomma tante mele morsicate. Infine sullo screensaver vagava una scritta rossa su sfondo nero: «meglio riMorsi che rimpianti».

Se non avessi alle spalle otto ore di studio intenso avrei sorvolato. Ma ora al mio cervello bastava un minimo dettaglio per distrarsi e focalizzarsi su qualcosa di diverso da uno spazio vettoriale.

Cannibale? Oppure è un vampiro... Lo so, non esistono... Ma... Cazzo! Viviamo in un paese dove il presidente del consiglio ha più accuse di metà degli ergastolani! Impossible is nothing!

E così ho passato il pomeriggio a pensare, senza ansia. Perché se la mia vita è in pericolo, che senso ha studiare?



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