mercoledì 22 dicembre 2010

LO SAPEVI CHE... LA PRIMA AUTOSTRADA DEL MONDO FU COSTRUITA IN ITALIA?

Neve.

«Non vi dimenticherete mai del Teorema di Weierstrass»

Probabilmente il professore di Analisi Matematica 1 aveva ragione. Molti di noi non si dimenticheranno facilmente di quell'enunciato. E nemmeno delle ore passate tra stazioni ferroviarie e autostrade.

Tra pianti, lamenti e ore di lezione, in questi giorni sono venuto a conoscenza di storie incredibili, degne di una puntata dei RealTV. "Dodici ore di macchina", "sette ore di treno", "ho dormito in stazione", "due pacchetti di sigarette", "ho mangiato la neve perché avevo fame".

Per la Protezione Civile la colpa è stata nostra.

Secondo loro, gli italiani sono depositari del sapere assoluto, ergo dovevano munirsi di catene o non mettersi in viaggio o non andare a lavoro.

«Buongiorno capo; io oggi a lavoro non posso venire perché "forse" nevica, cioè, è sicuro che nevichi... Cioè mette neve. Non vorrei essere causa di un blocco del traffico.»

«Guarda Ciccio, qui, per ora, c'è i' sole.»

«Ah.» Tu tu tu.

Far entrare nelle strade di grande comunicazione solo chi ha catene o gomme da neve era troppo problematico?

Gestita male.

Comunque, io mi sono divertito.

"Botte da orbi" in quel di Piazza dei Miracoli. Mi sentivo un po' come in Resident Evil. Cielo grigio, finto; macchine abbandonate; uomini che barcollavano in precario equilibrio; urla. Peso.

È stato, però, anche un modo per fare nuove conoscenze. Dopo aver clamorosamente perso la quarta guerra punica (pisani vs resto del mondo), sono andato, insieme ad altri sconfitti, a godermi una "devastante cioccolaha harda". Rodrigo (oriundo dai lineamenti argentino) e Nanni sono due fiorentini del primo anno di Ingegneria Gestionale dalla "c" decisamente (e orgogliosamente) aspirata.

«Lo sapevi che la prima autostrada del mondo fu costruita in Italia?»
(quella in Germania non era un'autostrada)

Interessamento sui loro volti. Ora son cazzi vostri:

«Nel 1922 l'ingegner Piero Puricelli ebbe l'avveniristica intuizione di costruire un percorso il più possibile privo di ostacoli, rettilineo. All'epoca circolavano pochi veicoli e soprattutto fu lui a coniare il termine Autostrada. L'anno dopo era già pronta l'Autostrada dei Laghi.»

Applausi.

Mentre mi godevo il successo, ecco che Nanni prende il microfono:

«Lo sapevi che il pagamento del pedaggio autostradale doveva servire solo a coprire costi di costruzione e gestione, per poi essere tolto in futuro? Ho letto che nel 2009 i pedaggi autostradali hanno portato 4600 milioni di Euro. Il 50% del fatturato è destinato a investimenti e manutenzioni, e l'altro 50%?»

Lo sapevo, ma continuo a preferire la parte inutile a quella polemica.

Nanni ti stimo, abbiamo diverse cose in comune.



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